Embrunman

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15 agosto 2009

lunedì 22 novembre 2010

Idroman, una sfida

Idro è iniziato così! Non male come partenza per un 70.3 che si presentava con il sottotitolo di "alive in hell" (sopravvissuti all'inferno).
Prologo:
70.3 di Candia, 1a di categoria nonostante una forte contrattura al polpaccio sinistro 2 giorni prima della gara. Riposo post gara e previsione di riprendere allenamento in modo blando. "che ne dici di una podistica tranquilla il 2 giugno" domando..."no, il 2 giugno, sprint di sangiovanni in persiceto. tutti a san giovanni". Uff sbuffo, farò di nuovo la guastafeste? bastiancontrario? No, dài...e invece all'uscita dal nuoto in piscina, quando già in acqua sentivo il polpaccio contratto ad ogni virata, il muscolo decide di entrare in guerra, si appallottola su se stesso e mi manda decisamente a quel paese. Voilà! ti saluto gara, ti saluto allenamenti e benvenuto fisioterapista!
Riposo dalla corsa fino al 27 giugno..bici sì, ma non sui pedali, poca salita, non spingere..nuoto sì ma non usare le gambe, non spingere nelle virate, attenta quando sali da bordo vasca. Uff, quanti divieti, nemmeno fossi in collegio!
Idroman. Non avevo idea di cosa mi aspettasse fin quando non ho percorso il giro in bici in auto, Andrea alla guida e io già in tensione per la ripidità delle salite, la ripidità delle discese, le curve, la corsa che non era totalmente e perfettamente pianeggiate, il nuoto che era su due giri e quel pezzetto di spiaggia era una trappola mortale per la contrattura.
Ma perché questa gara? Perché?????? umore nero per il polpaccio, umore nero per le continue incomprensioni, umore nero per...perché sì!
Il percorso non delude le aspettative: è un inferno. Le salite sono salite vere e le discese sono tecniche.
Al secondo giro in bici, nell'ultima salita, quando i muscoli erano gonfi di stanchezza e soltanto la tenacia mi spinge ad alzarmi sui pedali sento "non so se stare qui dietro a prendere l'ispirazione oppure superarti..quasi quasi resto qui". Ecco perché gli uomini si attaccano subito alla ruota di una ciclista! "dài va là, muoviti", rispondo ridendo.
Una battuta innocente è sufficiente per rincuorarmi.
Giù dalla bici mi aspetta la prova del nove: avrà fatto un buon lavoro il grande Piero? Direi proprio di sì! non riesco a correre con grande verve, a ogni passo (falcata sarebbe un'esagerazione) il muscolo mi lancia qualche improperio, la stanchezza dovuta al poco allenamento si fa sentire.
Taglio il traguardo con il miraggio di riprendere fiato da quell'afa opprimente e lavare via la stanchezza. Il sorriso di Andrea, il suo abbraccio e un caffè mi riportano a una condizione umana.
Claudia batte contrattura 1 a 0.

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