Embrunman

Embrunman
15 agosto 2009

domenica 28 novembre 2010

spleen

Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle
Sur l'esprit gémissant en proie aux longs ennuis,
Et que de l'horizon embrassant tout le cercle
Il nous verse un jour noir plus triste que les nuits ;

Quand la terre est changée en un cachot humide,
Où l'Espérance, comme une chauve-souris,
S'en va battant les murs de son aile timide
Et se cognant la tête à des plafonds pourris ;

Quand la pluie étalant ses immenses traînées
D'une vaste prison imite les barreaux,
Et qu'un peuple muet d'infâmes araignées
Vient tendre ses filets au fond de nos cerveaux,

Des cloches tout à coup sautent avec furie
Et lancent vers le ciel un affreux hurlement,
Ainsi que des esprits errants et sans patrie
Qui se mettent à geindre opiniâtrement.

- Et de longs corbillards, sans tambours ni musique,
Défilent lentement dans mon âme ; l'Espoir,
Vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce, despotique,
Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.

lunedì 22 novembre 2010

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà (Nazim Hikmet)

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro


Idroman, una sfida

Idro è iniziato così! Non male come partenza per un 70.3 che si presentava con il sottotitolo di "alive in hell" (sopravvissuti all'inferno).
Prologo:
70.3 di Candia, 1a di categoria nonostante una forte contrattura al polpaccio sinistro 2 giorni prima della gara. Riposo post gara e previsione di riprendere allenamento in modo blando. "che ne dici di una podistica tranquilla il 2 giugno" domando..."no, il 2 giugno, sprint di sangiovanni in persiceto. tutti a san giovanni". Uff sbuffo, farò di nuovo la guastafeste? bastiancontrario? No, dài...e invece all'uscita dal nuoto in piscina, quando già in acqua sentivo il polpaccio contratto ad ogni virata, il muscolo decide di entrare in guerra, si appallottola su se stesso e mi manda decisamente a quel paese. Voilà! ti saluto gara, ti saluto allenamenti e benvenuto fisioterapista!
Riposo dalla corsa fino al 27 giugno..bici sì, ma non sui pedali, poca salita, non spingere..nuoto sì ma non usare le gambe, non spingere nelle virate, attenta quando sali da bordo vasca. Uff, quanti divieti, nemmeno fossi in collegio!
Idroman. Non avevo idea di cosa mi aspettasse fin quando non ho percorso il giro in bici in auto, Andrea alla guida e io già in tensione per la ripidità delle salite, la ripidità delle discese, le curve, la corsa che non era totalmente e perfettamente pianeggiate, il nuoto che era su due giri e quel pezzetto di spiaggia era una trappola mortale per la contrattura.
Ma perché questa gara? Perché?????? umore nero per il polpaccio, umore nero per le continue incomprensioni, umore nero per...perché sì!
Il percorso non delude le aspettative: è un inferno. Le salite sono salite vere e le discese sono tecniche.
Al secondo giro in bici, nell'ultima salita, quando i muscoli erano gonfi di stanchezza e soltanto la tenacia mi spinge ad alzarmi sui pedali sento "non so se stare qui dietro a prendere l'ispirazione oppure superarti..quasi quasi resto qui". Ecco perché gli uomini si attaccano subito alla ruota di una ciclista! "dài va là, muoviti", rispondo ridendo.
Una battuta innocente è sufficiente per rincuorarmi.
Giù dalla bici mi aspetta la prova del nove: avrà fatto un buon lavoro il grande Piero? Direi proprio di sì! non riesco a correre con grande verve, a ogni passo (falcata sarebbe un'esagerazione) il muscolo mi lancia qualche improperio, la stanchezza dovuta al poco allenamento si fa sentire.
Taglio il traguardo con il miraggio di riprendere fiato da quell'afa opprimente e lavare via la stanchezza. Il sorriso di Andrea, il suo abbraccio e un caffè mi riportano a una condizione umana.
Claudia batte contrattura 1 a 0.

martedì 16 novembre 2010

les feuilles mortes

Oh je voudrais tant que tu te souviennes
Des jours heureux où nous étions amis
En ce temps là, la vie était plus belle
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle
Tu vois je n'ai pas oublié
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle
Les souvenirs et les regrets aussi
Et le vent du nord les emportet
Dans la nuit froide de l'oubli
Tu vois, je n'ai pas oublié
La chanson que tu me chantais

C'est une chanson, qui nous ressemble
Toi tu m'aimais, et je t'aimais
Et nous vivions tout les deux ensemble
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais
Mais la vie sépare ceux qui s'aiment
Tout doucement sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Le pas des amants désunis

C'est une chanson, qui nous ressemble
Toi tu m'aimais et je t'aimais
Et nous vivions, tous deux ensemble
Toi qui m'aimait, moi qui t'aimais
Mais la vie sépare ceux qui s'aime
Tout doucement sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Le pas des amants désunis.